Sta girando in rete una foto piuttosto interessante che vede il tennista Novak Djokovic in un momento di pausa al Roland Garros di Parigi.
Cambiandosi la maglia con cui gioca, il tennista mostra a livello dello sterno, un disco grande più o meno come una moneta da 2 cent tenuto fermo da un nastro adesivo.
Lo definisce il segreto del suo successo e i media non si esimono dal far notare il costo del dispositivo che in verità varia sia per utilizzo che per necessità.
Tutto questo ha scatenato un fuoco incrociato di polemiche e di commenti tra coloro che sono a favore di metodi alternativi e non dopanti per favorire le prestazioni fisiche e altri che trovano nella foto una mossa di marketing dello stesso tennista che, viene insinuato, potrebbe essere il produttore dei dispositivi.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza al fine di poter farsi un’ idea su basi solide e non presupposti.
Cosa è il dispositivo
Il dispositivo utilizzato da tennista è un dispositivo nanotecnologico che può trasmettere fotoni coerenti con il corpo umano. Esistono vari tipi di dispositivi che vengono scelti dall’esperto che ha in cura il paziente, in base alle esigenze e alle problematiche presenti in ciascun individuo.
Chi lo produce
La ditta che produce questi dispositivi è una ditta veneta che basa la sua attività su studi riguardanti l’elettromagnetismo e la sua interazione con la salute.
Come funziona
Il dispositivo non è esattamente un “magnete” come viene indicato in molti articoli.
Si tratta di un dispositivo medico di classe A che ingloba energia fotonica per poi rilasciarla al corpo del paziente, stimolando e favorendo la propriecezione. Approfondisci qui.
Con propriecezione si indica la capacità di “percepire” il nostro corpo nello spazio circostante senza l’ausilio della vista. Si tratta di una caratteristica innata nell’ uomo, come l’equilibrio e che, come esso, può essere compromessa nel corso della vita di una persona.
Su quali principi si basa
L’uso di questa nanotecnologia specifica, si basa sul principio olistico che il corpo è un tutt’uno e che i nostri recettori sono sensibili ai fotoni presenti in questi dispositivi.
I dispositivi nanotecnologici non sono posizionati a caso sul corpo, ma seguono i principi propri dell’ agopuntura.
Similmente alla disciplina dell’ agopuntura, i fotoni rilasciati dal dispositivo stimolano punti specifici per favorire l’equilibrio, l’attenuazione del dolore e limitare lo stato infiammatorio delle zone da trattare.
Con lo stimolo adatto il nostro organismo riacquista equilibrio nello spazio, favorendo, è il caso di Novak Djokovic, le prestazioni sportive, senza agenti chimici, medicinali o farmaci dopanti.
Nei casi di dolori dovuti alla cattiva postura, e talvolta in concomitanza con attività fisioterapiche, favorisce il riequilibrio del corpo e la risoluzione di alcuni problemi posturali.
Posizionando il dispositivo in determinati punti, questo serve per alleviare il dolore, anche cronico, mentre viene bilanciato l’equilibrio fisico.
Quanti tipi di dispositivi esistono?
Sono vari i dispositivi presenti, ciascuno con caratteristiche nanotecnologiche proprie e diverse lunghezze d’onda. Solo lo specialista è in grado, dopo una seria valutazione del paziente, di indicare quali dispositivi usare.
Quanto costa?
Ogni dispositivo ha un costo in base all’attività che svolge, alle tecnologie presenti ecc. Si tratta di microlaser che hanno un costo oggettivo in quanto materie prime e che varia dalle decine di euro alle varie centinaia a dispositivo.
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